Rotta dell'L-39 per Aosta
Rotta dell'L-39 per Aosta

Aosta

L’arrivo ad Aosta è stato tendenzialmente facile. Avevo dormito poco la notte precedente, ma per colpa dei fusi, sapevo che per i successivi due o tre giorni sarei stato KO.


 La pianifica che mi avevano dato il giorno prima per arrivare ad Aosta mi faceva decollare dal Belgio, andare ad ovest verso l'oceano, girare a est e andare fino a Saronno, e da Saronno venire su ad Aosta. Al ché, la sera prima di partire ho chiamato i ragazzi che mi avevano fatto la rotta per avere spiegazioni. E loro mi hanno detto che c’erano delle restrizioni varie. Ho dovuto insistere per avere un volo diretto. Magari anche volo non strumentale, tanto il percorso era breve: ma far diventare un volo da un’ora un percorso da due non avrebbe avuto senso!


Al ché, mi hanno preparato questo piano di volo ibrido, dove sono decollato in strumentale, perché la visibilità in Belgio era scarsa e cerano nuvole a duecento metri dal suolo.  Poi, uscito dalle nuvole appena dopo da lì poi, ho volato a vista. 


Non si sono passati tra di loro informazioni che probabilmente io ero un IFR che diventava VFR. A un certo punto mi passano sul controllo di Parigi e Parigi, mi dice: 

“Ma tu dovevi essere IFR adesso!”

Rispondo: 

“Sì, ma il mio piano di volo IFR non me lo hanno cancellato a tutti gli effetti.”

“Ok, che cosa vuoi fare?” Mi chiede 

“Allora, dammi la rotta più diretta verso Aosta, che si può.”

“D’accordo: mantieni quella prua lì per 30 miglia.” Che c'era un'area militare che non potevo sorvolare. E dopo di quello ha iniziato a darmi delle rotte sempre più dritte. Meno male perché anche il carburante andava monitorato. In Belgio c’era il carburante più caro di tutta la trasvolata: di certo non avevo riempito fino all’orlo i serbatoi. Mi sono portato via il minimo legale per farmi arrivare ad Aosta. Se poi tu controllore, mi tieni basso e mi fai bruciare di più, perché mi fai fare una rotta più articolata, poi il risultato è lo stesso: io consumo più del necessario e atterro ai minimi possibili. Quindi gli ho comunicato:

“ragazzi, il carburante è molto importante per noi: rotta diretta grazie.” 

“Ah sì, sì, d'accordo.”

Fino a Ginevra. E poi, a Ginevra, una volta che va al Monte Bianco in vista gli ho detto: 

“Ok, cancello i piani di volo IFR” E sono passato sul Dente del Gigante e sono arrivato a casa. 


Entro in valle. Montagne dove volo da una vita e conosco come il palmo della mia mano. Vedere la fine concretizzarsi questa impresa… ho dovuto trattenere le lacrime e, ragazzi io non è che sono uno che si emoziona facilmente. 



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